I ČERNETIĆ DISCENDENTI DIRETTI DELL'IMPERATORE COSTANTINO
"Tra le famiglie che maggior antichità vantano, e nobiltà di sangue, è certamente la Casa Cernovichio, traendo ella sua origine da' Costantini Imperadori.
Possedeva ella negli ultimi tempi il Principato di Macedonia, ma... le fu tolto dall'armi Ottomane". (Da Mariano Ventimiglia, "Il sacro Carmelo italiano, vita del venerabile frate Pietro Cernovichio, alias Angelo, Principe di Macedonia, sepolto nel Carmine di Valenza di Spagna", Venezia, 1779).
"Il sacro Carmelo italiano"
ovvero l'Ordine della SS. Vergine
Madre di Dio Maria del Monte Carmelo
Mariano Ventimiglia
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"Il sacro Carmelo italiano"
Vita del venerabile frate Pietro Cernovichio,
alias Angelo, Principe di Macedonia,
sepolto nel Carmine di Valenza di Spagna.
Venezia, 1779
Mariano Ventimiglia
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- 30 Novembre 1700,
l'arcivescovo di Spalato, Stefano Cosmi, dà alle stampe il suo
volume "Storia delle famiglie nobili del regno d'Illiria", dove scrive:
"Da quest'Augustissima Casata Comnena deriuano per dritta linea
Zarnoeuichi (sic) Principi de' Montenegrini ... e Castriotto detto
Scanderbego";
- Discendenti della famiglia Imperiale bizantina dei Comneno, nei Balcani
del Medioevo il patronimico era più usato del cognome: così
Stefan Comneno "Gran Voivoda e Despota di Zeta" venne detto Stefan Černoe
ossia Stefan il Nero per le sue temibili doti di combattente contro i
Turchi: il suo regno venne chiamato Montenegro e i suoi discendenti
iniziarono a farsi chiamare anche Černetić traducibile con il
predicato "di Montenegro";
- 1190, primi statuti dell'Ordine costantiniano di San Giorgio ad opera dell'Imperatore Isacco II Angelo Comneno.
- 1331, Giorgio Černetić Comneno
Paleologo, Gran Voivoda di Montenegro, aiuta il cugino Stefano
"Duscian" Nemanjić, Zar di Serbia, a conquistare il trono.
- 10 gennaio 1356, Giorgio
Černetić di Montenegro libera dall'assedio degli ungheresi la
città di Skradin, in Croazia, cedendola ai veneziani.
- 1356, Simeone Černetić, noto
anche come Simeone Paleologo, cugino del precedente, si fa incoronare
Imperatore (Zar) di Serbia e regna fino al 1370.
- Fine XIV secolo, i Černetić sono Sovrani di Budva e del Golfo di Cattaro.
- 1403 - 1435, Giorgio e
Alessandro Černetić sono riconosciuti da Venezia quali signori del
Montenegro e "Imperatori titolari "greci" e "romani" di Costantinopoli,
Serbia, "Grecia e "Romania"; il Montenegro -parola veneziana- cessa di
chiamarsi Zeta per prendere l'attuale denominazione grazie al dialetto
veneto e ai Comneno 'Neri', 'Cernei'.
- XV secolo, Stefano I Černetić
sposa Maria (Mara), sorella di Giorgio Castriota-Scanderbeg, con il quale
combatte ben 64 battaglie contro i turchi. Come evidenziano pubblicazioni
storiche sia antiche che moderne, i Černetić e i Castriota
appartengono alla medesima famiglia (o clan) con cognomi diversi
(da Giovanni Comneno-Castriota-Kastriotic, conte di Argirocastro);
- Giovanni (Ivan, 1465 - 1490), Gran Despota di Montenegro,
nel 1482 versa tributi al sultano ed è costretto a lasciare in
ostaggio a Istanbul il figlio Stanislao. Bayazid II riconosce la sua
sovranità sul Montenegro col nome di Ivan-beg (Principe Ivan) o
Scanderberg. Sposa Goislava, figlia del Principe albanese Giorgio
Arianiti Comneno e, in seconde nozze nel 1469, Maria, figlia di
Stefano, Re di Bosnia e Duca di Erzegovina.
- 1468, muore Giorgio Castriota
Scanderbeg e i Černetić adottano in Albania e presso l'impero turco il
nome Scanderbeg continuando a regnare sull'Epiro con questo nome per
alcune generazioni.
- 1473, Patrizi veneti con i nomi
Černetić, Cernovichio, Cernovighio, Zernovichio, Zarnovicchio,
Angelo, Comneno, Vuković. Marino Sanudo il Giovane,
nel suo "Le vite dei dogi, 1423-1474", descrive così l'ingresso di Giovanni
Černetić fra la nobiltà del Maggior Consiglio: "Fo preso
in Gran Conseio, a dì 24 fevrer 1473, il magnifico e potente Zuane
Cernovich, Signor nella parte di Xeno Superior et Vaivoda, nobele nostro
del Mazor Conseio con li suoi eriedi".
- 1479, Giovanni Černetić porta
il suo esercito di serbi e albanesi in Italia per combattere a fianco
degli spagnoli, ricevendone in cambio vari titoli e feudi in Puglia e
nel Sud Italia.
- 1481, Giovanni Černetić torna in Montenegro come Sovrano tributario dei turchi.
- 1492, Giorgio Černetić,
Sovrano indipendente del Montenegro e "Imperatore di Costantinopoli e
di Serbia", riconquista il trono con l'aiuto dei veneziani. Sposa
Elisabetta, figlia del patrizio veneto Antonio Erizzo. Da Venezia
Giorgio porta al monastero di Cettigne, da lui fondato, la prima
stamperia attiva nei Balcani e pubblica in caratteri cirillici fino al
1496. A capo della tipografia mette il Duca Božidar Vuković, nato a
Podgorica (1460 - 1539), che più tardi diverrà stampatore
imperiale di Serbia e Montenegro a Venezia.
- Fine XV secolo, la figlia di
Giorgio Černetić di Montenegro, Elisabetta, va in sposa a Radu il
Grande, Gran Voivoida di Moldavia e Valacchia, e porta l'arte
tipografica nell'odierna Romania.
- Giovanni Černetić, ossia Ivan-Beg, a meno di trent'anni
dall'invenzione di Gutenberg della stampa a caratteri mobili, fa allestire
in Montenegro una tipografia, poi ampliata durante il regno del figlio
Giorgio Černetić dal monaco montenegrino Macario, il quale la
impiantò nel 1493. Fu il primo torchio da stampa al mondo con
caratteri emiliani dopo quella di Schwainpold-Feol a Cracovia (1491).
- Giorgio Černetić, Gran Despota di Montenegro, impressiona
molto i veneziani per la sua statura altissima e l'avvenenza
("Essendosi l'uomo più prestante del suo tempo.. Et etiam lui,
che è bellissimo homo et gran ben vestito d'oro a la grecha...
Et la moglie con gran zoje vestita d'oro", scrive Marino Sanudo,
1466-1535, nei suoi Diarii) e per lo sfarzo delle sue vesti di foggia
bizantina e del suo ricco seguito. Al rifiuto di prestare vassallaggio
alla Serenissima viene imprigionato, ma si muove il re di Francia Luigi
XII in persona per farlo liberare.
- Giorgio Černetić unisce i suoi reparti alle truppe di Luigi
XII e del Marchese di Monferrato nella conquista di Milano contro
Ludovico il Moro. Combatte con i veneziani in difesa di Pisa contro
Firenze. Giorgio raggiunge ancora Milano, poi è esule presso i
cugini Paleologo, Marchesi di Monferrato, dove chiede uomini e mezzi
per proseguire la lotta contro il turco (il Marchese Bonifacio XIII
Paleologo ha sposato Maria Branković, figlia dello Zar di Serbia,
parenti stretti quindi dei Černetić sia per parte Paleologo che
Branković).
- Stefano II Černetić (1496 -1498), fratello di Giovanni,
regna su Montenegro e Albania anche lui col nome di Scanderbeg ma deve
pagare tributi al Sultano.
- 1513, Stanislao, terzo figlio di Giovanni Černetić, regna su Montenegro e Albania dal 1513 al 1530 anche col nome di Scanderbeg.
- 1522, lo Zar di Serbia
Giovanni II Černetić Nemanjić Comneno Paleologo, detto Cerneo o Il
Nero, arma una milizia dell'Ordine costantiniano di San Giorgio contro
i turchi e, successivamente, contro Giovanni Zapolya, Principe di
Transilvania e gli Asburgo.
- 1526, Giovanni II Černetić
viene incoronato ufficialmente Imperatore di Serbia, "Romania" e
"Grecia", nonchè Imperatore titolare di Costantinopoli, nella
sua capitale Subotica, in Voivodina.
- 1536, suo figlio Paolo I Černetić di Serbia e Montenegro ottiene da Carlo V d'Asburgo conferma perpetua dei suoi diritti ereditari.
- Nobili di Dalmazia e Patrizi di Ragusa-Dubrovnik da tempo immemorabile,
fiorenti sicuramente nel XIII sec. (Cfr. 4). Nobili d'Ungheria, Austria,
Slovacchia, Croazia e Russia. Alti dignitari e governatori
(Beg e Sangiak-Beg) dell'Impero Ottomano in Albania ed Epiro fino ai primi
del '900. Ultimi Imperatori (Zar) di Serbia dal 1526;
- 1543, nasce in Puglia, a Barletta, colui
che sarà il Venerabile e Beato della Chiesa Cattolica Pietro Angelo
Černetić (in italiano Cernovicchio), Principe di Macedonia e frate
carmelitano, dove, sotto la protezione del re di Napoli, i genitori Ilija
Černetić (in italiano: Elia Cernovicchio), all'epoca principe
regnante in Macedonia, e la principessa Elena Castriota Scanderbeg si erano
rifugiati esuli per l'avanzata ottomana nei Balcani; Così scrive Mariano
Ventimiglia nel suo volume "Il sacro Carmelo italiano" (1779): "Tra le
Famiglia, che maggior antichità vantano, e nobiltà di sangue,
è certamente la Casa Cernovicchio, traendo ella sua origine dà
Costantini Imperatori. Possedeva ella negli ultimi tempi il Principato della
Macedonia, ma quello per fatal disposizione del Cielo le fu tolto dall'armi
Ottomane, nel mentre legitimo Principe n'era il Genitore del nostro
Venerabile, chiamato Elia Cernovicchio" (Cfr.17).
- Il celebre umanista fiorentino Leon Battista Alberti della nobile
famiglia toscana, sposò una Černetić di Montenegro; il 6 luglio
1547 il principe Ivan (Giovanni) Černetić sposa la nobile
fiorentina Paola Alberti, figlia di Giovanni Battista Alberti;
- 17 luglio 1551, i
Černetić-Comneno ottengono in Italia da papa Giulio III, con la bolla
"Quod alis" il riconoscimento e l'esercizio del gran magistero
dell'Ordine costantiniano di San Giorgio e degli altri cavalierati
bizantini.
- 1556 - 1563, il principe Michele
Černetić e sua moglie Giovanna (Jovanka) sono gli interpreti
ufficiali dell'ambasciatore veneziano presso la Corte ottomana; egli
diviene in seguito, attraverso il nunzio apostolico del papa,
il rappresentante a Istambul per conto del Sacro Romano Impero di Germania;
- 1559, papa Paolo III conferma
il gran magistero dell'Ordine costantiniano di San Giorgio ai Černetić
Angelo Comneno viventi a Venezia, Geronimo, Pietro, Nicola.
- 10 ottobre 1576, ulteriore
riconoscimento del Papato per i Černetić-Comneno riguardo al gran
magistero dell'Ordine costantiniano di San Giorgio, che viene posto
sotto la regola di San Basilio. I cavalieri possono ottenere a pieno
titolo benefici ecclesiastici e secolari, come il priorato della
cattedrale di Brindisi; tre Duchi Černetić vengono sepolti con
iscrizioni ancor oggi visibili sulle mura esterne della cattedrale di
San Nicola, a Bari.
- 1571, vari Principi Černetić combattono a Lepanto sia fra le truppe cristiane che quelle musulmane.
- 22 marzo 1581, lettera di
Francesco I de' Medici, Granduca di Toscana, al suo Ambasciatore alla
corte di Napoli, Marchese Leonardo Salviati, nella quale lamenta che
"Don Pietro Černetić di Croazia" concede la croce dell'Ordine
costantiniano di San Giorgio in forma simile a quella dell'Ordine di
santo Stefano di Toscana, e lo prega di intercedere presso il
vicerè spagnolo Juan de Zúòiga affinchè intervenga
presso papa Gregorio XIII per "..ridurre quella croce nella forma sua
solita antica".
- 1616, 1624, 1640, Stefano Giuseppe I
Černetić, Zar di Serbia e Imperatore titolare di Costantinopoli,
decora con la croce dell'Ordine costantiniano di San Giorgio "e di
Santo Stefano" i valorosi combattenti delle campagne contro i turchi in
Serbia, Zenta, Albania. Riconoscimenti nobiliari e lettere patenti da parte
dell'Impero d'Austria-Ungheria negli anni 1561, 1578, 1606, 1615, 1616, 1640;
- 1683 - 1688, Arsenio Černetić,
Voivoda e Patriarca ortodosso dei serbi, guida l'esodo degli eserciti
serbi dal Montenegro in Voivodina (Voivoda = Duca), Ungheria (oggi
Serbia). Combatte i turchi a fianco di Eugenio di Savoia e Piccolomini,
ricevendo dall'Imperatore Leopoldo I d'Asburgo lettere patenti, titoli
e feudi in Voivodina e attorno a Budapest, dove elegge la sua capitale
a Szentendre (Sant'Andrea).
- Metà del XVII secolo,
Stefano Černetić, "Principe di Macedonia e di "Croazia", fa sfoggio
della "croata" (la cravatta), un nastro di seta nera o rossa, colori
della famiglia Černetić, elegantemente annodato intorno al collo, in
Prussia durante la Guerra dei Trent'anni (1618 - 1648). A Versailles il
suo reggimento di cavalleria, formato interamente da nobili balcanici,
sfila in parata di fronte a Luigi XIV e alla sua corte, e da allora a
Parigi e nel resto d'Europa impazza la moda della "croate - cravatte".
Nasce la cravatta.
- Nobili ungheresi, Principi e Conti di Macsa e Kis-Orosz con lettere
patenti datate 29.4.1720 di re Carlo III;
- XVIII secolo, in Russia
l'Imperatrice Caterina II -malgrado il Montenegro abbia perso ormai da
tempo la sua sovranità- accredita ufficialmente il Principe
Stefano Černetić a San Pietroburgo come Ambasciatore di "Serbia e
Macedonia", con la promessa di liberare presto i Balcani dal giogo
turco.
- 15 settembre 1760, il Conte
Černetić-Podgoriciani (=di Podgorica, capitale del Montenegro) conduce
vittoriosamente in qualità di colonnello del reggimento russo
degli Ussari di Moldavia e del reggimento degli Ussari di Serbia il
famoso assalto sulla Berlino di Federico II.
- Stefano Černetić detto "Il Piccolo Zar" diventa Imperatore di
Montenegro e di Serbia, dal 1767 all'anno della sua morte per mano di un
sicario turco, con l'aiuto della Russia di Caterina II, che, a difesa del
Montenegro invia la flotta capitanata dal principe Orlov e dal principe
Dolgorukij come consigliere militare. Stefan Giorgio IV
Černetić sotto l'avanzata turca lasciò il governo dello
stato in mano al metropolita ortodosso Petrovic Njegos di famiglia
mercantile ebraica poi convertiti cristiano-ortodossi, e portò al
sicuro l'esercito in Pannonia (Ungheria) in una regione che da allora
in poi si sarebbe chiamata Voivodina (in onore del Gran Voivoda-Gran Duca
Černetić) e dal 1919 fino ad oggi facente parte della Serbia in
qualità di regione autonoma;
- 7-18 agosto 1799, lo Zar Paolo
I di Russia concede ai Černetić il titolo di Principi per il ramo
principale e, per i rami cadetti, di Conti dell'Impero Russo con il
predicato di "Podgoriciani" (di Podgorica).
- Fine '700, Mosnier, pittore
ufficiale della corte di Luigi XVI di Francia esegue il ritratto della
Principessa Anna Černetić (1772 - 1810), figlia del Generale austriaco
(poi russo) Simeone Černetić e moglie del noto scienziato russo Ivan
Muraviev-Apostol (1770 - 1851), quadro oggi al museo dell'Hermitage di San
Pietroburgo.
- 1920, castello di Mácsa,
presso Arad, Transilvania: Elisabetta, figlia del Principe di
Montenegro Teodoro Černetić, Conte di Mácsa e Kis-Orosz, e della sua
seconda moglie Olga, figlia minore del Barone Eugenio Duka de Kadar,
sposa Eugenio Dadanyi, Duca di Mingrelia, ufficiale degli ussari.
- il Principe Pietro Černetić di Montenegro (1810 +1898), conte
di Macsa (oggi Macea, Transilvania, Romania) e Kis-Orosz (oggi Rusko Selo,
in Voivodina, Serbia) rappresenta la contea di Arad in Transilvania in
qualità di deputato al Parlamento ungherese fino al 1843; il
26.4.1848 è nominato prefetto della contea di Timis (Temes) con
capoluogo Timisoara/Temesvar, ricevendo il titolo di conte di Timis;
- 1849, fra i fedelissimi della
rivolta ungherese di Kossuth vi è il Generale Janos Damjanich,
marito di Emilia Černetić di Montenegro, Contessa di Mácsa e Kisz-Orosz.
Principi, Duchi, Conti e Baroni del Regno d'Ungheria
(diploma di concessione dell'Imperatore Leopoldo I, 1688). Nobili e Principi
in Russia, grazie anche al valoroso generale austroungarico Principe Simeon
(in russo Semjon) Černetić, combattente nelle guerre napoleoniche,
passato in seguito nella Guardia Imperiale russa del celebre reggimento Izmajlovskij.
Sua figlia, Principessa Anna Černetić e i suoi due figli furono
ritratti dal celebre pittore di Corte di Luigi XVI, Mosnier, quadro oggi
all'Hermitage di San Pietroburgo. Un ramo cadetto di Russia, quello dei
Conti Černetić, è anche diviso nella linea nota con il nome di
Conti Podgoriciani (Podgorichani), da Podgorica, capitale del Montenegro;
In Italia, i discendenti furono ascritti al patriziato veneto dal 1472, di religione ortodossa e in alcuni rami cattolica, col cognome Černetić, Cernovic, Cernoevic, Crnojevic, Crnoevic, Cernovicchio, Zernovichio, Zarnovicchio, Zarnoevic, Comneno, Angelo, Paleologo,Vukovic (Cfr. 6). Quali eredi diretti dei Comneno Angelo Paleologo Lascaris di Costantinopoli, si fregiavano del gran magistero dell'Ordine costantiniano di San Giorgio (Cfr. 11) e degli altri ordini cavallereschi bizantini, che in seguito, per difficoltà economiche dovute alle guerre contro i turchi, cedettero abusivamente dietro compenso ai Farnese (Cfr. 10). Oggi questo nobile Ordine di san Giorgio, che si dice essere il più antico della Cristianità (anno 312, documentazione certa dal 1190 e dal 17 luglio 1551, data in cui papa Giulio III, con la bolla "Quod alis" riconosce l'esercizio e la proprietà dell'ordine costantiniano di san Giorgio e degli altri ordini bizantini ai Comneno-Cernetic e nel 1559 papa Paolo III conferma il gran magistero dell'Ordine costantiniano di san Giorgio ai Černetić Angelo Comneno viventi a Venezia, Geronimo, Pietro, Nicola e il 10 ottobre 1576 ulteriore riconoscimento del Papato per i Černetić-Comneno riguardo al gran magistero dell'Ordine costantiniano di san Giorgio, che viene posto sotto la regiola di san Basilio. I cavalieri possono ottenere a pieno titolo benefici ecclesiastici e secolari, come il priorato della cattedrale di Brindisi;
Oggi l'ordine di san Giorgio viene concesso anche dai tre rami Borbone di Spagna, Napoli, e Parma per il ramo cattolico;
- I Černetić di Montenegro restarono nell'orbita austriaca e ungherese, nati e residenti in Ungheria, poi in Tirolo (nonno dell'attuale Capo della Casa) e Trieste (padre dell'attuale Capo della Casa);
- L'attuale capo della Casa S.A.I.R. il Principe Stephan Černetić di Montenegro e Macedonia prosegue la tradizione di famiglia quale Principe Gran Maestro e fons honorum come sua prerogativa dinastica di titoli nobiliari e ordini cavallereschi fra cui come discendente di san Costantino il Grande, dell'ordine di San Giorgio e degli altri ordini imperiali.
Vari furono in famiglia gli ambasciatori, gli intellettuali e gli scrittori fin dai tempi più remoti, fra cui Giovanni (Ivan-Beg) e Giorgio Černetić padre e figlio, Principi sovrani di Montenegro, pionieri a livello mondiale dell'arte tipografica e apportatori della prima tipografia a Cettigne nel 1493 e in Valacchia a meno di trent'anni dall'invenzione dei caratteri mobili di Gutenberg, il primo torchio da stampa in assoluto nel mondo slavo dopo la stamperia di Schwainpold-Feol a Cracovia nel 1491 (Cfr. 18). E inoltre Giovanni Černetić, meglio noto con lo pseudonimo latinizzante di Johannes Cernovicius o Cernovicianus, autore del De bello pannonico, cronaca degli avvenimenti guerreschi in Serbia e Ungheria nel XVII secolo, e di altri libri. Un suo ritratto è conservato nella galleria delle stampe della reggia di Versailles. Il principe Michele Černetić, con sua moglie Giovanna (Jovanka), nella seconda metà del Ô500 sono alla Corte Ottomana come interpreti ufficiali dell'ambasciatore di Venezia, per delicati negoziati; Michele, attraverso il nunzio apostolico di Roma, diviene in seguito ambasciatore a Istambul per conto del Sacro Romano Impero (Cfr. 13);
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